martedì 8 luglio 2014

eppure lo avevo visto...

abitava nella mia pancia da 2 mesi, lo avevo visto già tre volte, tre volte il suo cuoricino batteva, al mio occhio simil-inesperto è sempre sembrato che qualcosa non tornasse, ma i medici non si erano pronunciati, e io mi ero affidata a loro.

Qualche traccia di sangue qua e là, ma erano solo tracce, mi era anche capitato nella gravidanza precedente e non era stato nulla, quindi ero serena. Sabato mattina una traccia di sangue vivo e poi nulla, difficile pensare ad un distacco di placenta, il sanguinamento avrebbe dovuto essere più abbondante, ma per scrupolo si va comunque al pronto soccorso a vedere che vada tutto bene. L'attesa infinita perchè l'ecografo era rotto, intanto il viavai di mamme e bambini, e il proiettarmi, stretta a Renato, a quello che sarebbe successo di lì a sette mesi. Finalmente ci chiamano per la visita, forse l'ecografo funziona, un po' di domande di rito e poi inizia l'ecografia. Lo schermo rivolto verso il ginecologo (delizioso e delicato), una lunga attesa, nella mia testa il solo pensiero era che l'ecografo continuasse a non funzionare, dopo un po' ho iniziato a chiedere cosa stessero vedendo in quello schermo, ma nessuna risposta, il ginecologo mi sembrava giovane, pensavo non riuscisse a mettere a fuoco il mio esserino, ancora un po' di attesa, io riprovo a chiedere cosa ci fosse sullo schermo e lì la frase che mi ha trafitto il cuore "non c'è più battito". e' stata una doccia fredda, io avevo visto il cuoricino 4 giorni prima, come era potuto accadere? sono rimasta glaciale, il ginecologo continuava a dire che gli dispiaceva, e io insistevo a rispondere che sono cose che accadano. ci ha rimandati a casa, con quel cadaverino in pancia, e il lunedì saremmo tornati per la "revisione" (la chiamano così).

Sono state due giornate sospese, lunghe ma non tremende come temevo.

Il lunedì in ospedale, il mio ginecologo che per la prima volta in vita mia "mi coccola", mi chiede come voglio procedere, e chiedo la chirurgia, voglio chiudere gli occhi con una sedazione completa, non voglio vedere nulla, non voglio alcun ruolo attivo, voglio che facciano tutti i medici, per nessun motivo al mondo voglio vedere quell'esserino che avevo amato e devo di colpo cercare di dimenticare (ammesso che si possa). i medici competenti, accoglienti e solidali fanno il loro dovere, io non mi accorgo di nulla, nessun dolore, solo il dolore dell'anima. Riesco ad essere forte, non riesco a trattenere le lacrime solo quando vedo i neonati, avevo creduto di poter abbracciare anche io il mio neonato entro qualche mese,  ma così non è stato. so bene che meglio ora che poi, se era malformato è bene che la natura abbia fatto il suo corso e come me lo aveva dato me lo abbia ripreso...ma vallo a spiegare al cuore di una mamma. tra cervello e cuore c'è un buco incolmabile.

Il giorno  della revisione è stato il giorno del quindi compleanno di Giulia, che scherzo il destino...stesso sopedale, stessi medici, persino le stesse ostetriche: un giorno davo alla vita il mio primo miracolo e cinque anni dopo perdevo la mia creaturina. Pare che la vita sia anche questo.

Sono fortunata perchè ho Giulia e Cecilia.

Non ho voglia di rimettermi in piasta per un altro figlio, sono alla soglia dei 40 anni, ma rivorrei quell'esserino che non c'è piu.

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